Dio vuole amore

Anno 2022 un anno particolarmente interessante per la Chiesa Cattolica. Quest’anno ricorrono i dieci anni dalla morte di Martini (31 agosto 2012) e i vent’anni dalla conclusione del suo ministero episcopale a Milano (11 luglio 2002).

Papa Francesco lo ha definito il “padre della Chiesa Cattolica” e per molti cattolici e credenti di altre confessioni e per la società civile è stato ed è ancora oggi un punto di riferimento.

E’ stato un uomo dell’ascolto e del dialogo pronto ad interrogarsi su tanti temi differenti.

La sua vita affascina non solo gli adulti ma anche i ragazzi ed in questo contesto si inserisce il libro “Dio vuole amore” edizioni San Paolo (12,00 euro, 94 pagine) con prefazione di Carlo Casalone presidente della Fondazione Carlo Maria Martini e componente del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione don Carlo Gnocchi.

Carlo Maria Martini (15 Febbraio 1927 – 31 Agosto 2012) gesuita e biblista dal 1979 al 2002 è stato arcivescovo di Milano. Un sacerdote fautore del primato della parola che realizzò a Milano la Scuola della Parola. Un sacerdote che credeva nel dialogo tra le religioni. Gli studi che portò a termine lo aiutarono ad aprirsi al mondo e a parlare alle persone attirando a sé moltissimi giovani.

Nel libro “Dio vuole amore” sono raccolte sette omelie tenute da Carlo Maria Martini nel 1975 quando era Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma.

In questo libro il lettore scoprirà un Martini ancora acerbo e inedito e come le sette omelie raccolte presentano un sacerdote a volte inusuale ma che cerca di interpretare al meglio le difficili pagine della bibbia. Un libro che mostra come Martini all’epoca in molte sue interviste e in molti suoi scritti affermava che la Chiesa era indietro di duecento anni. Frase ripresa più volte da Papa Francesco e che ancora oggi come allora esistono resistenze e difficoltà al cambiamento

Il cardinale Maria Martini era un uomo capace di sintetizzare il messaggio della Bibbia in due momenti l’inizio con “sei amato” per giungere con un “amerai”.

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